lunedì 21 gennaio 2008

I RACCONTI DI "NUMERIA"

Se vi capita di visitare Roma, non perdete questa occasione: Il Dipartimento di Matematica ospita da un anno I Racconti di Numeria, un museo dedicato alla matematica. In esso troverete oggetti matematici, tra i quali una interessante collezione di poliedri e una collezione di modelli in gesso di superfici geometriche.
Il Museo ha come scopo la divulgazione della matematica. Esso si arricchisce con oggetti, suggerimenti o con iniziative di divulgazione matematica portati da tutte le persone interessate a questa materia.
I Racconti di Numeria - Museo della Matematica del Comune di Roma è
il primo museo civico dedicato alla storia del pensiero esatto ed alla divulgazione della cultura della matematica, intesa come laboratorio interattivo con il pubblico.
Conoscere attraverso il fare
: questo è il metodo che ha scelto il museo per "mostrare" quello che in matematica si dimostra.
PERCHÉ I RACCONTI DI NUMERIA?
NUMERIA era la dea della matematica degli antichi Romani: secondo i latini a lei dobbiamo il benigno dono della facoltà di "pensare secondo quantità", senza il quale non ci sarebbe né scienza né razionalità.
I RACCONTI sono l'eco dei suoi antichi insegnamenti: sono la capacità di riflettere sul pensiero matematico. Per raccontare bisogna essere in due: parlare e saper ascoltare sono le caratteristiche di un dialogo. Il pubblico non può essere passivo ma deve partecipare in prima persona. Questo atteggiamento dovrebbe realizzarsi anche a scuola.
Attraverso le storielle si può coinvolgere il pubblico e dialogare con esso. Questo significa mettere il pubblico in condizione di usare gli oggetti del museo, per contare e misurare davvero.
Un esempio di tema trattato:
Calcolare stanca:Un problema che si ripete nella storia della matematica è quello di contare e misurare. Prendiamo ad esempio i Greci ed i Romani: gli uni cercavano, attraverso regole certe ed universali per poter contare e misurare (vedi il teorema di Pitagora), per i secondi, invece, contare e misurare erano in genere funzionali allo sviluppo di tecnologie per risolvere operazioni pratiche...Per questo Romani inventarono la prima calcolatrice tascabile (abaco).

...Calcolare stanca anche i grandi geni: Galileo inventò uno strumento per facilitare i calcoli (il compasso geometrico) a lui ed ai suoi allievi all'Università di Padova, mentre Nepero, che aveva un gran bisogno di fare in fretta molte operazioni quali la moltiplicazione tra numeri molto grandi, inventò i Bastoncini ed in venti anni di lavoro preparò la prima Tavola dei Logaritmi. Con i logaritmi fu possibile nel XVII e XVIII secolo inventare i regoli calcolatori, strumenti di calcolo potentissimi, che solo da pochi anni e solo in parte sono stati soppiantati dall'uso dei computer.

I salotti di Numeria.
Attraverso questi incontri si apprenderà, tramite esercitazioni e sperimentazioni concrete, ad usare gli "oggetti" del Museo come strumenti per svolgere una didattica concreta che stimoli la fantasia e favorisca l'apprendimento.


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